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Danakil – Land of Salt and Fire
“Se vai in Dancalia cercando avventure, non riuscirai ad andare oltre la tua superficialità. Che ti apparirà insopportabile. Il sole bianco e rovente, l’indifferenza degli Afar, la monotonia di un deserto privo di colori ti faranno sentire nudo e impotente. E il tuo equilibrio, fisico e mentale, rischierà di andare in pezzi. Devi difenderti in Dancalia. Devi mostrare, soprattutto a te stesso, di avere un’anima di poeta. Si va in Dancalia per cambiare punto di vista”.
Dal libro “Dancalia, camminando sul fondo di un mare scomparso”
di Andrea Semplici, edito da Terre di Mezzo.
Infinite distese di sale, laghi dai colori psichedelici e vulcani attivi: questa terra in continua evoluzione è allo stesso tempo il paradiso e l’inferno. È un luogo ancestrale, dove è ancora possibile osservare i fenomeni che hanno dato origine al mondo.
Situata nella parte settentrionale del Triangolo di Afar, zona che deve il nome alle popolazioni nomadi che vi abitano, la vasta depressione della Dancalia è l’anello di congiunzione di tre placche tettoniche in costante espansione al con ne tra Etiopia, Eritrea e Gibuti. Questa terra fatta di fuoco, sale e lava nei pressi della Rift Valley – la lunga faglia che taglia in due il continente – è un oceano fantasma. Quando, 20mila anni fa, le sue acque si sono ritirate e il mare è evaporato si è creata la particolarità della Dancalia: una distesa di rocce evaporitiche che dà origine alla grande piana del sale, un deserto di circa 600 chilometri. Si tratta di uno dei luoghi più vulnerabili al mondo: il fuoco è proprio sotto i nostri piedi, a cinque chilometri, e la crosta viene sottoposta a sollecitazioni di ogni tipo. È una parte del pianeta dove si sente il cuore pulsante della Terra.
Le capanne Afar costruite con fango e ramoscelli appaiono sulla vasta pianura come un miraggio. Questo popolo nomade, dedito principalmente all’estrazione di minerali, vive su una delle terre più inospitali al mondo, il luogo abitato più caldo che ci sia, con pochissima vegetazione e temperature che possono raggiungere i 48 gradi. Gli Afar sembrano emersi dal nulla. Hanno mantenuto una forte identità senza avere testimonianze del loro passato. La loro economia era e resta precaria. Sono nomadi che devono affrontare l’ostilità del clima e del territorio. Si sono adattati a sopravvivere in una terra dura e impossibile e nel tempo si sono guadagnati una buona reputazione come guerrieri.
Progetto
Danakil – Land of Salt and Fire
Numero foto
19 stampe
Tipo
Colore, stampa su carta Dry Photo Paper Satin da 260 gr montate su dibond
Dimensioni
100 x 66 cm
Cornici
107 x 73 cm
Cornici “shadow” (5 mm di vuoto)
Spessore frontale 3 cm, Laterale 4 cm
Color ciliegio scuro
Allestimento
I materiali testuali vanno stampati a carico dell’organizzazione ospitante. Si provvede all’invio dei testi introduttivi, biogra a e didascalie in italiano e in inglese.
Specifiche trasporto:
Casse