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“Ambiziosamente tua” – Amore e classi sociali nel fotoromanzo
A cura di Frédérique Deschamps & Paolo Woods
1947: l’Italia è appena uscita da cinque anni di guerra. Ci sono più di due milioni di disoccupati e l’inflazione batte tutti i record. Malgrado il quadro fosco, dei “geniacci” capiscono che l’Italia ha bisogno di sognare e, quindi, inventano il fotoromanzo. Il successo del fotoromanzo è immediato, ma si attira anche strali d’ogni dove. Per gli intellettuali rappresenta una sotto letteratura, per i cattolici è immorale, quanto ai comunisti vi vedono un nuovo oppio dei popoli. Oggi non è facile comprendere simili critiche e sarcasmo.
L’esposizione mostra i tesori fotografici – alcuni dei quali inediti – della Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori a Milano. La Fondazione conserva i negativi e le prime prove fotografiche di diverse centinaia di fotoromanzi pubblicati da Mondadori nella rivista Bolero tra il 1947 e la fine degli anni ‘70.
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